Distanza di sicurezza

La distanza di sicurezza è forse la più importante regola di sicurezza sulla strada e allo stesso tempo anche la meno rispettata. In questo capitolo ci occupiamo di rendere noto a tutti l’importanza di questa regola che se venisse rispettata permetterebbe di diminuire sensibilmente il numero di incidenti.

È necessario prima definire tre concetti base:

Spazio totale di arresto è lo spazio che percorre un veicolo dal momento in cui il conducente avverte un pericolo e quindi l’esigenza di fermarsi fino all’arresto completo del mezzo. Questo spazio è caratterizzato da essere divisibile in due parti: lo spazio di reazione più lo spazio di frenatura.

Spazio di reazione è lo spazio che percorre un veicolo dal momento in cui il conducente avverte un pericolo fino a che non interviene sul sistema frenante. In parole più semplici è lo spazio che si percorre nel tempo di reazione che, per una persona in buone condizioni psicofisiche, corrisponde a circa un secondo. Lo spazio di reazione dipende perciò:

  • dalla velocità di percorrenza
  • dallo stato psicofisico del conducente

Tecnicamente questo spazio è calcolabile con la formula: SR=V/3,6

Spazio di frenatura è lo spazio che percorre un veicolo dal momento in cui agiscono i freni fino all’arresto totale del mezzo. In altre parole è la distanza percorsa dal mezzo durante l’azione frenante e dipenderà perciò da:

  • velocità
  • freni
  • pneumatici
  • asfalto
  • condizioni atmosferiche
  • carico

Tecnicamente è calcolabile con la formula SF= V(2)/250xF dove F è il coefficiente di aderenza.

Distanza di sicurezza

Distanza di sicurezza

La distanza di sicurezza è la distanza che ogni veicolo deve mantenere da quello che lo precede, per potersi arrestare, quando quest’ultimo frena, senza tamponarlo. Il codice della strada stabilisce una distanza di sicurezza minima da mantenere sempre che corrisponde allo spazio di reazione.

Nella valutazione della distanza di sicurezza è importante tenere in considerazione alcuni fattori: fra tutti la prontezza dei riflessi del conducente e la velocità di marcia.

In teoria infatti, nel calcolo di questa distanza si dovrebbe considerare solo l’equivalente della distanza percorsa nel tempo di reazione che è la distanza percorsa da un veicolo dal momento in cui il conducente percepisce la necessità di frenare fino al momento dell’intervento vero e proprio del sistema frenante.

Si dà infatti per scontato che procedendo in marcia il veicolo davanti avrà uno spazio di frenata più o meno uguale a quello del veicolo che segue. In realtà questa è una ipotesi molto ottimista in quanto dovremmo tener conto che non tutti i veicoli sono uguali: è indubbio ritenere che una Porsche avrà un sistema frenante migliore di una utilitaria comune!

Ma da un punto di vista teorico dunque a quanto corrisponde questa distanza? Lo abbiamo già detto precedentemente: V/3,6. Tuttavia non è semplice effettuare un calcolo di questo tipo senza una calcolatrice. Esiste un altro modo molto semplice per calcolare la distanza che si percorre in un secondo:

Distanza sicurezza = ( Velocità / 10 ) x 3

Questo calcolo non è esatto (la formula è un pò più complessa) ma ci da con buona approssimazione e in modo molto semplice ciò che vogliamo conoscere.

VelocitàDistanza di sicurezzaEquivalente a circa
30 kh/h9 metri1 autobus
50 kh/h15 metri1 autobus e mezzo
70 kh/h21 metri2 autobus
90 kh/h27 metri2 autobus e mezzo
110 kh/h33 metri3 autobus
130 kh/h39 metri4 autobus

 

In questa tabella abbiamo un idea di quanto dovrebbe essere la distanza di sicurezza alle varie velocità e per darci un idea concreta la abbiamo rapportata alla figura di un autobus: è molto difficile infatti avere una reale percezione di una distanza mentre appare più semplice immaginarci un elemento fisico.

Avete mai visti in autostrada a che distanza marciano i veicoli in piena velocità? Alcune volte si rincorrono a pochi metri quando invece tra di loro dovrebbero starci quattro autobus!

Ora si deve considerare un altro aspetto. La distanza di sicurezza suddetta parte dal presupposto che i veicoli impieghino gli stessi spazi di frenatura e che le condizioni della strada, dei veicoli in gioco, dei conducenti, le condizioni atmosferiche, le condizioni di carico ecc. siano ottimali.

Ma se i freni non sono perfettamente efficienti, i pneumatici sono consumati, il veicolo è molto carico, i freni consumati, le condizioni meteo avverse, l’asfalto scivolosolo che succede? è evidente che lo spazio di frenata si allungherà di molto, e di conseguenza sarà necessario aumentare le distanze di sicurezza tanto di più quanto sono negative le condizioni appena elencate!

Dovremmo parlare quindi di una distanza di sicurezza minima da mantenere che dovrà poi essere regolata in base a quanto appena suddetto: solo così potremmo evitare banali quanto disastrosi incidenti.

In caso di stada ghiacciata ad esempio anche ad una velocità ridicola di 30 km/h non possono bastare nove metri per darci la garanzia di evitare un tamponamento: sarà il caso di raddoppiare o meglio triplicare questa misura. In caso di pioggia la ridotta aderenza rende necessario aumentare in modo consistente la distanza di sicurezza, dal 20 all’ 80% in più almeno a secondo delle condizioni. Con la nebbia le distanze di sicurezza andrebbero triplicate e addirittura quadruplicate in situazioni di visibilità molto scarsa!

Un plauso va fatto agli ingenieri di alcune case automobilistiche che hanno messo a punto dei sistemi radar che consente alle vetture di carpire la distanza dal veicolo di fronte e in rapporto alla velocità agire sul sitema frenante quando questa distanza risultasse troppo scarsa obbligando perciò l’uomo a rispettare la distanza di sicurezza. Non dovrebbe esserci bisogno di una macchina per questo ma evidentemente si.